1) La basilica di San Pietro con la sua piazza antistante, oggi sorge sulle rovine di un’antica chiesa le cui fondamenta poggiavano sui vecchi muri di un originario circo costruito dall’imperatore Caligola, lungo mezzo chilometro e che all’epoca già ricopriva tutto lo spazio che oggi occupa l’odierna basilica con la sua piazza.

2) L’antica chiesa fatta costruire, nel IV secolo, dall’imperatore Costantino, giunto al potere a Roma, ed era già all’epoca la più grande e importante chiesa d’Europa. Rimase in piedi per circa 1000 anni ma quando minacciò di crollare, nel quindicesimo secolo, i pontefici decisero di demolirla e di farne costruire una nuova, quella che oggi possiamo ammirare nella sua imponenza e magnificenza. Nella distruzione della vecchia basilica andarono perduti immensi e inestimabili tesori artistici di scultura e pittura e che Bramante rase al suolo con una furia cieca tanto che venne soprannominato “Mastro ruinante” (l’artigiano che distrugge). Secoli più tardi, il Lanciani, grande archeologo del Novecento, affermò che i danni provocati al patrimonio classico di Roma furono talmente ingenti che potevano essere paragonati a dieci anni di barbarie subìte!

3) I lavori alla costruzione della nuova basilica durarono in tutto circa 120 anni, dal 1506 al 1626 e furono talmente costosi che i papi decisero di ricorrere al pagamento di “speciali” tasse, come quella sui guadagni delle prostitute e quella relativa alla vendita delle indulgenze (richiesta di denaro al fine di ottenere la remissione dei peccati). Una quindicina di grandi architetti lavorarono alla realizzazione della nuova basilica il cui primo progetto prevedeva inizialmente una pianta a croce greca (due segmenti intersecati nel mezzo). Con il trascorrere degli anni e l’alternarsi dei papi dalle idee e vedute differenti, la pianta a croce greca modificò in pianta a croce latina (il segmento lungo intersecato da uno più corto) per ben cinque volte! Finché proprio Michelangelo ebbe la migliore e il suo progetto a pianta quadrata fu approvato e successivamente arricchito dalla costruzione della maestosa cupola. Il desiderio di Michelangelo era quello di ricalcare il progetto della basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, che all’epoca rappresentava la più grande e la più bella chiesa al mondo.

4) Alla morte di Michelangelo  e a lavori non ancora ultimati, successe il Maderno che, sotto l’imposizione di papa Paolo V, desiderava una chiesa ancora più ampia e alterò il precedente disegno michelangiolesco aggiungendone una parte realizzata da una fila di tre cappelle, modificando in modo conclusivo e definitivo la sua struttura iniziale. Anche la grande facciata antistante la basilica fu opera del Maderno e fu da lui completata solo nel 1614. Fiancheggiata dalle statue di San Paolo a sinistra e San Pietro a destra, presenta, sulla sua sommità, uno schieramento di 13 statue degli apostoli, alte quasi 6 metri. Il balcone che sovrasta il portone centrale è quello da cui il nuovo papa eletto si affaccia per impartire ai fedeli la benedizione Urbi et Orbi.

5) L’interno della chiesa infonde un’atmosfera di maestosità; il lato lungo del segmento misura più di 200 metri mentre quello corto oltre i 150. Le arcate della navata sono alte quanto un palazzo di 6 piani, man mano che si avvicina e si osservano i particolari ci si rende conto che i putti che sorreggono le acquasantiere, sui primi pilastri della navata centrale, sono alti come un uomo! Sul pavimento antistante l’ingresso si trova un disco di roccia granitica, proveniente dall’antica basilica, dove Carlo Magno, la notte di Natale dell’anno 800, si inginocchiò per essere incoronato imperatore. Girando la chiesa in senso antiorario, cominciando dalla prima cappella a destra, troviamo il gruppo scultoreo della Pietà di Michelangelo in cui, una giovane Maria, tiene in grembo il corpo morto del Cristo; questa straordinaria opera rappresenta l’unico lavoro che Michelangelo abbia mai firmato. Nella seconda cappella si trova il monumento funebre della regina Cristina di Svezia che, nel 1655, ripudiò il protestantesimo. Morì di una malattia che le sfigurò il volto che nella tomba è ricoperto da una maschera d’argento. La terza cappella è la più grande ed è recintata da una finissima cancellata in ferro disegnata dal Borromini, al suo interno possiamo ammirare un sontuoso tabernacolo di bronzo dorato e lapislazzuli di opera del Bernini.

6) Raggiungendo il centro della navata mediana, si accede alla parte progettata da Michelangelo. Sotto l’altare, nel centro, si trova il corpo imbalsamato di papa Giovanni XXIII. Quattro immensi pilastri poligonali sorreggono la colossale cupola alta 136 metri e mezzo e che rappresenta ad oggi la più grande struttura in mattoni mai eretta. Sul pilastro di destra si trova la statua bronzea di San Pietro seduto in atto di benedire. Una tradizione secolare invita i fedeli a baciarne il piede, che oggi è estremamente consumato. Il punto focale della chiesa è rappresentato dall’altare maggiore; su di esso possono dir messa solo il papa o un prelato da lui delegato. Al di sotto si trova la tomba di San Pietro a cui vi si accede mediante una doppia rampa di scale. La balaustra che circonda e completa le scalinate, ha una forma semi circolare ed è perennemente illuminata da novantanove lampade in bronzo, accese giorno e notte. I materiali adoperati per realizzare la grandiosa scalinata e la balaustra vennero recuperati dall’antica basilica costantiniana. E’ un luogo molto particolare perché è la zona della basilica più vicina alla sepoltura di San Pietro.

7)La confessione di San Pietro, così è chiamata, è opera del Maderno che fece rivestire le pareti con intarsi di marmi a formare disegni geometrici. Sul lato destro e su quello sinistro sono presenti due sculture in bronzo dorato: una raffigura San Pietro e l’altra San Paolo. Sopra l’altare maggiore si leva il Baldacchino del Bernini, alto 29 metri, formidabile opera bronzea a colonne tortili, una tra le massime figure rappresentative del Barocco romano. Altro esempio eloquente è la Cattedra di San Pietro, monumentale insieme decorativo; nel centro si trova il trono in bronzo dorato, al cui interno è situata la cattedra lignea vera e propria. Quattro colossali statue anch’esse in bronzo, raffiguranti quattro dottori della chiesa (in primo piano Sant’Agostino e Sant’Ambrogio per la chiesa latina e in secondo piano Sant’Anastasio e San Giovanni Crisostomo per la Chiesa greca), sono rappresentate nell’atto di sorreggere la cattedra, che pare librarsi senza peso su nuvole di stucco dorato. L’insieme della cattedra è fiancheggiato da due dei più bei monumenti sepolcrali della basilica: sulla destra la tomba di papa Urbano VIII e sulla sinistra la tomba di papa Paolo III.

8)Continuando il giro in senso antiorario troviamo l’altare di papa San Leone Magno che fermò Attila nella sua avanzata verso Roma. Nel successivo passaggio incontriamo la tomba di papa Alessandro VII, opera del Bernini. Superato il transetto di sinistra troviamo l’altare dedicato a San Gregorio Magno, i cui resti riposano sotto l’altare e l’ara di Pio VII. La ricchissima cappella che segue è di opera di Giacomo Della Porta. Nel successivo passaggio incontriamo il monumento a papa San Pio X rappresentato mentre invoca la pace all’inizio della prima guerra mondiale. Di fronte vi è la tomba di papa Innocenzio VIII che rappresenta il solo monumento sepolcrale trasferito dall’antica basilica alla nuova. La penultima cappella è dedicata alla famiglia Stuart (di Scozia) ad opera del Canova; l’ultima cappella è il Battistero, fonte battesimale in porfido rosso.

9) Uscendo dalla basilica, piazza San Pietro, con il suo spettacolare e monumentale colonnato, rappresenta il quotidiano punto d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti da tutto il mondo. È una immensa ellissi grande quasi una volta e mezzo l’area che occupa il Colosseo; i due emicicli che la compongono, simili a immense braccia, sono costituiti da imponenti porticati su quadruplice fila di colonne, 284 in tutto e 88 pilastri, che sostengono oltre 150 statue di santi disegnate dal Bernini. Al centro dell’emiciclo si leva altissimo un obelisco egiziano proveniente da Eliopoli, ritrovato nel Circo di Caligola e qui innalzato con impresa memoranda da Domenico Fontana nel 1586. Ai suoi lati due bellissime fontane seicentesche, di eguale disegno, lanciano alti getti d’acqua nella solennità architettonica dell’ambiente. Dall’obelisco è possibile ammirare il complesso dei palazzi papali assiepati immediatamente sulla destra della basilica. A metà distanza tra ciascuna delle fontane e l’obelisco, sono inserite nel pavimento delle lastre di pietra con un disegno a corona circolare; se ci si colloca su uno di questi due punti e si osserva il colonnato, questo appare formato da singole colonne anziché da file di quattro.

10) La cupola di San Pietro costituisce uno dei simboli più celebri della città di Roma nonché uno dei punti più panoramici della città, con vista a 360 gradi sull’intera Città del Vaticano e su quasi tutti i quartieri del centro storico di Roma. Presenta un diametro interno di circa 42 metri. Michelangelo vi lavorò fino all’anno della sua morte avvenuta nel 1564. Il disegno ricorda quello del Duomo di Firenze; presenta delle spesse nervature che la dividono in spicchi su ciascuno dei quali si aprono tre finestre o “occhi” sovrapposti in misura decrescente. Al di sotto, sulla magnifica base, una fila di colonne appaiate si alterna a splendide finestre e le incornicia. Ai visitatori sarà permesso raggiungere la sommità della cupola attraverso il pagamento di un biglietto:

– 10€ con ascensore fino al terrazzo panoramico per poi salire a piedi i restanti 320 gradini;

– 8€ per salire a piedi i 551 gradini.

La scelta sarà orientata in base alla propria forma fisica. Buona visita a tutti!

Categorie: Guida Roma

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